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RIFLESSIONI - La mia città, Rimini .. quella vera ..

PROMOZIONE di un ALTRO TURISMO o PASSIONE per le COSE VERE ?

Rimini verso l’ignoto: ossia itinerari tematici nei dintorni di Rimini e San Marino.

Vero paradiso per gli amanti della gastronomia ittica! Pesce, tanto pesce, di ottima qualità, servito dovunque.

Dal tavolo in arte povera del vecchio e pittoresco Borgo San Giuliano, tra viottoli e case di pescatori, sino al più rinomato e sofisticato ristorante panoramico a picco sul mare.

La scelta non è facile, ma nell’arco di una settimana mi sentirei di proporre almeno un trittico di soddisfacente e gustoso relax a tavola, diversificando luoghi, cucina e servizio.

- Un rapporto semplice, ma rispettoso, sia per l’ospite che per il pesce, nel borgo dei pescatori.

- Tavolo elegantemente apparecchiato, servizio attento e riservato, freschezza nelle guarnizioni, e, panorama mozzafiato, dalla collina di Gabicce.

- Servizio umile, per una grigliata in famiglia con vino profumato e tanta libertà, nell’immediato entroterra.

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Sono nato a Rimini, a due passi dal mare, ad una pedalata dal centro, riparata da un entroterra degno della MIA città, protetta dal monte Titano, altrimenti conosciuto come Repubblica di San Marino.

Da sempre sono a spasso tra mercatini, negozietti nascosti e pasticcerie fin troppo in vista.

Ho visto nascere e trasformarsi piccoli locali, enoteche, birrerie, pub, e beach bar. Una continua e inarrestabile metamorfosi, un continuo rinnovarsi di stili, mode e colori, in una città che sembra contraddire le gloriose orme del passato e dei manifesti monumenti, ma che a me, conferma la sua indole di schietta, saggia e moderna signora felliniana.

Questa è Rimini, la Rimini che appare in 30 giorni d’agosto, quando tutto si accelera e si consuma, quando tutti si devono "spensierare”.

E allora, in coda con l’auto all’insegna del tutto esaurito, si combatte per un posteggio, o, sulla spiaggia per l’ultimo dei pedalò, al bar per una granita, in discoteca per un respiro.

Ma Rimini è anche una vivibile città primaverile!... Quando si ricolora, ancora assopita.

Quando la “vita” si sposta dal centro, dove ha svernato, verso il mare; lo sguardo dalle vetrine dei locali, sorseggiando una bevanda calda, si fa più rispettoso e accorto.

L’interesse non è per le cose, piuttosto per le emozioni.

Non disdegno mai, ai primi di marzo, l’appuntamento di rito al “porto”.

La passeggiata, ancora incappottata, dal chiosco della piadina, sino al lungomolo, per un caffè sulla palafitta è una esperienza comune....ma, personale.

Riempire i polmoni di “aria salata”, esposti alla brezza di mare, come timonieri di un fiero peschereccio, senza parlare, senza perdere nemmeno un istante, nemmeno un onda.

Quasi senza battere ciglio, sfiorare con lo sguardo l’orizzonte, ancora grigio e carico di nuvole, percorrerlo per rinnovare la memoria di ciò che normalmente conosco, sino ad approdare alle lontane costruzioni sulla costa, minimizzate dalla distanza e dalla foschia.

Anche questa è Rimini, che comunque corre, che comunque balla e si diverte, ma riflette e sorride sorniona, in silenzio.

Anche questa è Rimini.

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Anche quella che ho visto dall’alto, in un viaggio tutt’altro che immaginario, autentico come il volo che ho fatto sollevandomi con un sibilante ultraleggero da Secchiano Marecchia.

Ore 12, pranzo al fresco del pergolato della locanda sul fiume, un tempo sede di uno degli innumerevoli mulini ad acqua della Valmarecchia.

Dal parco, leggermente al di sopra del corso del fiume, già intravvedo il prossimo accattivante appuntamento con l’aliante ed il suo pilota. Raggiungo il velivolo, ascolto le istruzioni, trattengo il respiro, salgo. Pochi istanti e tutto cambia.

Ogni cosa dall’alto, assume un valore nuovo, una plasticità surreale. I colori sono saturi e la luce che proviene dal tramonto, modella le colline e gli innumerevoli picchi che caratterizzano la valle. In pochissimi istanti sorvoliamo e avviciniamo Talamello, Maioletto, San Leo, Sant’Igne, Montetiffi, sino alle torri di San Marino.

Varchiamo, allora, i confini solo politici, di una Repubblica; la più antica del mondo, sconosciuta ai più,e laboriosa terra di leggende e neutralità storiche. (Il palazzo Simoncini ospitò Giuseppe e Anita Garibaldi.)

Dall’alto, distaccate dalla fervente e produttiva San Marino, troneggiano le tre fiamme (o torri) orgoglio e simbolo per i sammarinesi, la Guaita, la Fratta e il Montale, a coronare le antiche mura di cinta del borgo medievale.

Si distingue il Pianello, a cui si rivolge l’antico Palazzo del Governo, sede del Consiglio Grande Generale e teatro del caratteristico passaggio di consegne tra i Capi di Stato che si rinnovano ogni sei mesi.

I numerosi vicoli ciottolati si arrampicano e si intrecciano tortuosi radendo abitazioni, chiese,musei e botteghe.

L’innato istinto alla conquista delle sommità, pervade e spinge la visita sino alla panoramica“terrazza” da cui proiettare lo sguardo al mare, verso la vicinissima Rimini, inseguendo l’ordinata alternanza delle pittoresche colline romagnole.

E proprio a quota 700 metri, si svolgono rassegne e manifestazioni di rilevanza internazionale di moda, musica, sport e spettacolo…